Il processo di digitalizzazione ormai inarrestabile, il sempre crescente numero di laureati in legge e la crisi economica, hanno visto nascere una nuova forma di assistenza legale, basata sulla figura degli avvocati online e caratterizzata anche da una forma di promozione che dal passaparola si è trasformata nella pubblicità, soprattutto in rete. Fino a pochi anni fa l’avvocatura era considerata una sorta di casta, con pochi adepti che potevano spartirsi la clientela senza troppi problemi; inoltre pubblicizzare il proprio studio era considerato indecoroso e svilente per la categoria. Oggi però non è più così, perché i giovani avvocati, senza uno studio di famiglia e con impellenti necessità economiche non hanno nessuna immagine o reputazione da difendere, ma al contrario devono crearsela e non hanno paura nel mettersi in mostra sul web, tramite portali o social network, per ottenere visibilità. Ma la pubblicità è contemplata dal Codice Deontologico?
Avvocati online e pubblicità: limiti e condizioni
La modifica dell’art. 35 del Codice Deontologico Forense, per Delibera del Consiglio Nazionale Forense approvata in data 22/01/2016, e in vigore dallo 02/07/2016, prevede la possibilità, per gli avvocati di promuovere online la propria attività, con dei precisi limiti.
In primis, non è possibile rendere noti i prezzi, ma solo mettere in evidenza il tipo di assistenza legale che si può offrire (per esempio se in ambito penale, civile, tributario o amministrativo); secondo, non è contemplata la pubblicità di tipo comparativo, volta a denigrare la concorrenza.
La forma più condivisa di promozione è quella tramite i canali social, perché considerata più naturale, in quanto permette anche di coinvolgere attivamente gli utenti.
Un passo avanti verso la modernizzazione di un sistema che ormai non può più restare ancorato al passato e subire il retaggio di un periodo storico e sociale irripetibile, come quello che ha caratterizzato l’Italia dal secondo dopoguerra a fine anni ’90.
Negli Stati Uniti, ad esempio, gli avvocati si sponsorizzano su cartelloni pubblicitari alla stregua di marche di abbigliamento o di supermercati; forse questo sarebbe un passaggio troppo brusco e non confacente al nostro stile, ma una via di mezzo è sicuramente obbligatoria per non restare impantanati in vetuste visioni del settore legale.
Avvocati online e portali di ricerca
Oltre alla possibilità di crearsi una visibilità tramite i social network e ad indicizzare il proprio sito sui motori di ricerca, un buon metodo di pubblicità, soprattutto per gli avvocati più giovani, è quello di far parte dei network di portali come Avvocato Facile, che si occupano di offrire un servizio gratuito di ricerca avvocato per tutti gli utenti con poco tempo a disposizione e senza competenze di tipo legale.
Il sistema sviluppato dai portali permette infatti, all’utente poco esperto, di trovare con pochi click l’avvocato idoneo al proprio caso: come? Semplicemente inoltrando una richiesta online con dati utili a capire la situazione e la conseguente tipologia di intervento.
L’utente viene poi ricontattato da un avvocato e decidere, in base al preventivo e ad un colloquio conoscitivo, se accettare di essere assistito o meno. In caso negativo può inoltrare, sempre a titolo gratuito, una nuova richiesta.